“Valeri” era lo scutmai dialettale della famiglia Giacobazzi di Magreta e trae le sue origini dal trisavolo Valeriano nato nel 1805, in via Poggi, casa n. 68 di “Villa Magreta”, dove siamo nati e cresciuti noi, Valerio e Giuseppe e dove risiede ancora oggi lo zio “seidita” Egidio detto Berto.
Questo spiega il nome dell'acetaia.
Ancora oggi, è facile trovare il nostro indirizzo utilizzando quel soprannome, anche se la cultura sta scalzando le vecchie forme dialettali a causa dell’invasione della globalizzazione.
Questo spiega perché mantenere il soprannome di famiglia nelle generazioni era naturale.
Non sappiamo se quel trisavolo conoscesse l’Aceto Balsamico ma sono certo lo conoscesse il bisnonno Egidio che in quella casa mise a dimora le prime botticelle.
La nascita dell’aceto balsamico nelle nostre tradizioni altro non è che il frutto di quella cultura agricola radicata dalle nostre parti che, nella miseria degli anni, ha costretto le genti a fare di necessità virtù non buttando nulla di quanto la terra concedeva.
Parlando di un prodotto conosciuto in tutto il mondo, oggi nel nostro piccolo, cerchiamo di guidarvi nella sua scoperta e di tutto ciò che gli riguarda, che oggi prende nome di CULTURA BALSAMICA, attraverso la storia della nostra famiglia.
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